Sicuramente
non sono l’unica a cui sembra che il periodo delle vacanze si identifichi con
una sorta di Pit stop per poi ripartire dallo start. Sembra che un anno colmo di
attività, progetti e di ritmi di vita serrati si sia concluso e adesso ne inizi
un altro, che può assumere il profumo dei fiori di campo, o quello dei fiori
putrefatti in acqua stagnante.
Per
chi ha perso un lavoro o né è alla ricerca, questo momento può trasformarsi in
un limbo doloroso. L’incognita per il futuro, la sensazione che si ha di essere
prossimi alla risoluzione di un’ecatombe economica genera stress, incertezza
per il futuro, ansia, depressione. E tutto ciò porta inevitabilmente alla
nostra disfatta psichica e fisica.
E’
bene allora iniziare questo “nuovo anno” al meglio della nostra forma perché di cose ne avremo da fare. Alcuni riprenderanno normalmente la
propria attività, altri dovranno cercarne una e mettersi o rimettersi in gioco.
Ho deciso quindi di stilare un elenco di cose che necessitano per incominciare
bene e proseguire meglio. Tra le mie esperienze personali e quelle di altri, i
seminari a cui ho partecipato al CLT, e letture “degli addetti ai lavori”, ho
condensato ciò che mi è rimasto particolarmente impresso. L’obiettivo è
chiaramente finalizzato a trovare “il lavoro”, che non deve essere uno
qualsiasi, ma è anche quello di evitare di ammalarsi cammin facendo.
Che le danze abbiano inizio.
PUNTO PRIMO: RESPIRARE
State
pensando “questa si è fusa il cervello”, un po’ forse ma non del tutto. Voi
sapete quante persone non sanno di non respirare, RSPIRARE NEL MODO CORRETTO,
voi probabilmente fate parte della lista. La respirazione per ogni attività
mental, fisica e psichica, e conseguentemente tutte le altre attività annesse e
connesse, inclusa la ricerca del lavoro, è fondamentale.
Una
respirazione che si rispetti e che si possa chiamare tale è quella fatta con il
diaframma. Inspirando il vostro addome si deve gonfiare come una zampogna, ed
espirando si deve sgonfiare come un palloncino. Mi raccomando non alzate le
spalle. Una corretta respirazione aiuta a rilassare i muscoli, a ossigenare il
sangue e irrorare maggiormente il corpo, compreso quel mostro del nostro
cervello! Inoltre riequilibra la psiche e in momenti di crisi è un “calmante
naturale”.
Consiglio
per chi vive in città: quando potete andate prendete una boccata d’aria priva
di CO2 e polveri sottili: montagna, campagna, collina, mare, anche il parco alberato può essere
un’alternativa.
Respirate respirate respirate.
PUNTO DUE: ANALISI DI UN INTERROGATIVO
Chiedetevi
sinceramente: "Voglio trovare un lavoro, lo voglio con tutte le mie forze?”
Di
nuovo con le domande becere me ne rendo conto. Molti di voi, o pochi, dipende
da quanti stanno leggendo questo post e stanno pensando di scivolare in un
altro cyberg spazio, ma prima aspettate un attimo, mi spiego. Per chi ha perso il
lavoro e dove di nuovo mettersi alle posizioni di partenza è a dir poco
avvilente, per chi le ha provate quasi tutte è frustrante, e per chi è alle
prime armi è un salto nel buio. Il verbo “trovare” va di pari passo con il verbo
“cercare”, e di solito prima cerco e poi trovo. Cercare ha in sé un domanda
intrinseca “troverò lavoro?” Ecco perché la domanda nel vostro profondo può
portare ad una risposta negativa: “Non
voglio cercare lavoro, perché se non lo trovassi, sarebbe tutto vano, le mie
fatiche, gli sforzi” oltre alle speranze deluse, al fatto che non si ha un
riconoscimento sociale, anche il problema di sbarcare il lunario, tutto ciò
genera paura.
PUNTO TRE: RIPULITE LA VOSTRA MENTE
Collegato
al secondo è questo terzo punto. Ripulite
la vostra mente dall’inutile pattume che quotidianamente vi portate appresso e
che genera paura e paralisi. Fate il vuoto dentro di voi, createlo,
sbarazzatevi delle vocine inutili che vi tormentare e appesantiscono. Non
ponetevi domande che ingabbiano e paralizzano. Non abbiate paura. Non siete
soli. Non prospettatevi verso un futuro X, prospettatevi nel QUI E ORA.
PUNTO QUATTRO: ANALISI DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI PROFESSIONALI
Mettiamoci comodi e
riflettiamo attentamente.
Le competenze sono
nata e cresciute insieme a noi, ci hanno accompagnato per una vita. Non solo sono
state acquisite mediante l’incontro tra la formazione scolastica e l’attività
professionale sul campo, ma anche attraverso tutto ciò che ci ha reso così come
siamo: personalità, background sociale, cultura personale, interessi, valori,
esperienze di vita. Tutto ha concorso perché noi acquisissimo delle competenze.
Le nostre competenze professionali possono essere trafsferite comodamente da un
lavoro all’altro, senza che si disperdano o si sciupino. Sono nostre e sono
mobili. Esistono anche altre competenze, che non abbiamo mai messo in gioco,
quelle che non abbiamo mai preso in considerazione perché viste e trattate
unicamente sotto il profilo del passatempo e del piacere personale. Per fare un
piccolo esempio:. sono stata per anni un’impiegata amministrativa, ma ho da
sempre la passione per i dolci, oltre che a mangiarli, ne preparo di superbi e
di tutti i tipi, ho frequentato vari corsi e partecipato a diversi concorsi.
Bene. Ho una competenza che non mi ha mai fruttato in termini di denaro, ma che
esiste nel mio bagaglio personale-culturale e perché no, anche eventualmente
professionale
Una
volta fatto il punto della situazione sulle competenze con calma respirate,
liberate la mente e ponetevi un obiettivo lavorativo per cui spendere le vostre
energie nei prossimi mesi. Se ce l’avete già chiaro e scritto a caratteri
cubitali nella vostra testa, allora siete a metà dell’opera.
PUNTO CINQUE: L’INDIVIDUAZIONE DELL’OBIETTIVO
Naturalmente
l’obiettivo deve essere concreto e realizzabile. Se ho un odio viscerale per
la scrittura non deciderò mai di attivarmi per diventare un copywriter, o un
addetto Ufficio Stampa. Stessa cosa se sono alta un metro e mezzo tappo (e lo
sono), mi pare che non sia un obiettivo concreto e fattibile iscrivermi ad un
corso per modelle (la battuta sulla tap model è roba datata!). Ma se sono
un’impiegata amministrativa, con l’hobby della pasticceria, allora sicuramente
potrò decidere che la mia passione per la realizzazione di dolci diventerà
anche la mia nuova professione, obiettivo
individuato. Se vi sentite in difficoltà nell’individuazione
dell’obiettivo, vi consiglio di non stagnarvi nelle mura di casa vostra, ma
documentarvi. Esistono migliaia di nuove professioni che non si conoscono, il
Dipartimento del Lavoro negli Stati Uniti ne ha individuati ben 12741, il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in Italia ne individua 6761!
Quindi …
PUNTO SEI: IL CURRICULUM VITAE E LA LETTERA DI
PRESENTAZIONE
Una volta schiarite
le idee passate all’elaborazione del curriculum vitae e lettera di
presentazione. Non pensiate di cavarvela
con un unico curriculum. Potete avere più di una professionalità spendibile,
quindi più curricula. Curriculum vitae per l’impiegata amministrativa,
curriculum per la novella pasticcera. Inoltre non solo dovete
diversificarli per professione, ma anche per tipologia di azienda. Nessuna
azienda è uguale, e nessuna offerta, benché per la stessa Area e tipo di
lavoro, sarà uguale. Il curriculum vitae ovviamente deve essere chiaro,
coinciso, ma esaustivo. Stessa cosa vale per la lettera di presentazione che deve sempre accompagnare un curriclum vitae che si rispetti. Gli esempi di cv sul web sono innumerevoli, io vi
consiglio di stilare quello Europeo, tanto per non sbagliare.
PUNTO SETTE: CONOSCERE IL MERCATO DEL LAVORO
E qui riprendo dai
lavori sconosciuti e dalle nuove professioni che emergono repentinamente. Il
Mercato del Lavoro è un mercato in cui la Domanda e l’Offerta molto raramente
si incontrano, è una sorta di storia d’amore di vecchia data, l’uno necessità
dell’altra e viceversa, ma non si capiscono, non si trovano, e lasciatemelo
dire, sono anche un po’ indolenti. Quindi miei “Cupidi” scoccate le frecce, ma
attenti dove puntate!
PUNTO OTTO: DECIDERE E ORGANIZZARE LA QUANTITA’ DI TEMPO
DA DEDICARE ALLA RICERCA DEL LAVORO
Siate costanti
nell’invio dei curricula. Decidete oltre alla quantità di tempo da dedicare, esempio
tutti i giorni per un’ora, anche il numero di curricula da inviare, 50 al
giorno, 100, 200 ... . Programmate il vostro piano d’attacco e siate costanti.
Errore da non fare
mai, non inviate curricula solamente perché vi sembra di aver reso costruttiva la
vostra giornata. Non inviate tanto per inviare, inviate perché volete inviare. Inoltre
non aspettatevi che vi rispondano. Sono rarissimi i casi in cui l’azienda si
prende la briga di inviare una mail, quindi non rimaneteci male, non è una
questione personale.
PUNTO NOVE: CANALI DI RICERCA
Autocandidature: individuare il settore di ricerca e inviare
i curricula. Potete utilizzare la Guida Monaci, e/o Pagine Gialle, sul web
potete sbizzarrirvi indicando settore, categoria, luogo.
Agenzie interinali
Candidature ad offerte di lavoro: aggiornatevi su
riviste, quotidiani, riviste ad hoc sulle offerte di lavoro, ovviamente il web,
con tutti i siti dedicati alla ricerca del lavoro. Non trascurate il Centro per
l’Impiego del vostro comune di residenza ha cui si rivolgono alcune aziende, poche, per la ricerca di
personale. Molte di queste richieste rimangono inevase. Centro Lavoro del
vostro comune che espone in bacheca alcuni annunci.
Social Network e il vecchio Passaparola. Ben vengano facebook, linkedin e tutti quelli che il Creato
ci vorrà mandare, ma cari amici non dimenticate il sempreverde passaparola, qui
in Italia il 75% dei posti di lavoro
sono stati trovati con il vecchio metodo della nonna. Se volete saperne di più:
e il celeberrimo “trovare
il lavoro che piace”: http://www.trovareillavorochepiace.it/?page_id=343
PUNTO DIECI: RIQUALIFICARSI E IMPARARE NUOVE PROFESSIONI
Ritornando all’esempio
della golosa me stessa, vi do un’ipotetica conclusione: “Adesso che finalmente ho individuato il mio obiettivo, e
in base alle mie già precedenti conoscenze e frequentazioni di corsi di
specializzazione per pasticcieri, decido di frequentare un corso come cake design, nuova professione emergente che voglio acquisire in base alle mie
competenze e alla mia passione.
PUNTO UNDICI: RENDERE VISIBILE LA VOSTRA DISPONIBILITA’
AL LAVORO.
Se non l’avete ancora fatto iscrivetevi immediatamente alle liste di
disoccupazione al Centro per Impiego, e se siete già iscritti andateci per
rinnovare la vostra iscrizione e posizione, consegnando il vostro nuovo
curriculum e formalizzando eventualmente anche il vostro nuovo obiettivo
professionale, oltre a quello canonico. Altra tappa e al Centro Lavoro del
vostro comune di residenza. Il CLT oltre a darvi un aiuto per compilare un cv e
lettera di presentazione degni di questo nome, organizza seminari e percorsi di
gruppo. Non rimanete isolati. Non solo ne risentirà la vostra ricerca, ma anche
il vostro equilibrio psicofisico.
PUNTO DODICI (dodici come i dodici apostoli!) La vostra vita non
deve ruotare unicamente intorno alla ricerca di un lavoro. Coltivate le vostre
passioni. Utilizzate le vostre energie per fare ciò che vi fa sentire meglio:
passeggiate, leggete, dipingete, corsa, maglia, uncinetto, mezzopunto,
bricolage e faidate, state con le persone che vi fanno stare bene. Non
isolatevi e non commiseratevi. Ultimo consiglio se vi trovate in una situazioni
di crisi profonda non indugiate chiedete aiuto.
Un caro saluto a
tutti e Buona Vita.
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