sabato 28 aprile 2012


AH! Le signorine interinali

Pesciolini eccelsi


Ciao ragazzuole e ragazzuoli,
la domanda che mi pongo è la seguente: Agenzie Interinali sì, Agenzie Interinali no?
Una delle nostre amiche, Lella, ci ha invitato molto carinamente a seguirla nelle varie Agenzie Interinali che spopolano in ogni dove. Se devo essere sincera, le Agenzie mi hanno sempre messo un senso di disagio. La sensazione all'incirca è quella della sala d'attesa di un poliambulatorio: odore di ascelle e di disinfettante (ma in quale agenzia sono andata a capitare?) Una volta andai a fare un colloquio alla sede milanese della Synergie. Avevano bisogno di ampliare il proprio organico, ufficio"Paghe e contributi". Una signorina, magra magra e secca secca, mi accolse alla sua scrivania, che se ufficio era, risultava ben strano, giacché circondato sui tre lati da plexiglas plexiglas plexiglas, un acquario pareva ed io un pesce fuor d'acqua mi sentivo. Dopo una serie di domande, sempre le solite credo, arrivò il momento della ciliegina sulla torta, e la domanda fu galeotta: "Lei conosce la normativa del contratto nazionale  dei minatori e sarebbe in grado di applicarlo oggi stesso in sede di conteggio delle buste paghe?" Oddio, con tutto il rispetto per i signori minatori e il lavoro distruttivo e logorante delle miniere per sì e no mille euro al mese, ebbene la risposta fu no. Non potrei applicare il contratto nazionale dei minatori dall'oggi all'oggi, ma mi piacerebbe applicare un bel tre mila euro netti mensili! Mi spiacque, la signorina milanese magra magra e secca secca, mi parve contrariata, non soddisfatta, e la capivo. Stava dentro un acquario, stipata come una sardina! Rincara la dose, la signorina: "Sa che  deve conoscere tutti i contratti nazionali del lavoro se vuole lavorare qua, da noi?" Chissà se la signoirna lavoa ancora là!


A parte questa parentesi rimembrante, penso che ogni tentativo valga la pena e che nessuna eperienza sia uguale a quella precedente .  Noi stessi non siamo mai uguali. Di ora in ora di secondo mutiamo, moriamo e rinasciamo.

L'uomo che ha compreso muore al passato in ogni istante e rinasce al futuro: il suo presente è una continua trasformazione, una rinascita, una risurrezione
                                                                                                               Osho
                                                                                                           Il coraggio






sabato 21 aprile 2012

RIDERE-MENTE

 

RIDERE-MENTE

Lavoro e i 360° dell'Essere

 

Partenza.

Era da un po’ che mi balenava per la testa l'idea di iniziare questa avventura. Utilizzare questo modo un po' paradossale di comunicare a tutti e a nessuno. La scintilla che da semplice atto in potenza si è trasformato in azione, è arrivata dall'incontro mensile con il Gruppo di Produttività (GDP) al Centro Lavoro del Comune di Torino, mia città natale. Nel GDP ogni singolo produce idee, si confronta e informa. Ogni singolo è il Gruppo. Non ci si ritrova per invocare a mo' di naufraghi dispersi: "Lavooorooo...ooo. Laaaaavvooorooo", oppure come un incazzato manifestante: "Lavoro! Lavoro! Lavoro!".
Bando ai piagnistei qui si lavora!
Ieri è stato un incontro che ha smosso la sensibilità e l’identificazione di tutti i partecipanti, nei confronti della nostra amica E., perché il pianto, la rabbia, la frustrazione, la desolazione, il senso di inadeguatezza e di fallimento, tutti noi, cari amici, li abbiamo provati o li stiamo provando tutt'ora.
Come siamo "programmati"? Ci sentiamo di esistere ed esistiamo socialmente quando lavoriamo e produciamo, quando guadagniamo, e quanto guadagniamo. Guadagnare. Ma in momenti come questi l'emancipazione sociale va a farsi, perdonatemi il termine, fottere!
Guadagnare semplicemente per mangiare, per pagare mutuo, affitto, spese, tasse... uscire a farsi una birra con gli amici, ormai è diventato un consumo di lusso. Sei hai dei figli magari li guardi e ti chiedi: "che futuro, che presente  sto offrendo?" e magari c'è chi vorrebbe averne, di figli. Ma come si fa, non in senso biblico intendo, senza lavoro? Oppure c’è chi è ritornato a stare con i genitori, o chi non se ne è mai andato. Vecchi bamboccioni!
Insomma, per piangere e piangersi addosso di motivi c’è ne sono, lo sappiamo, lo abbiamo capito. E forse abbiamo capito anche che, è più semplice piangere che ridere. Ridere richiede uno sforzo non indifferente. Essere felici, qualsiasi cosa si intenda, o perlomeno sereni è straordinariamente faticoso. Ma perché non provarci? Che ci costa? Costa la fatica del mutare, della rinascita.
Ho deciso che in questo blog non userò, io personalmente, libertà a tutti gli altri, parole e frasi negative come: sfigato, sfortunato, disoccupato, l'elenco, ahimè, è illimitato.
La parola sia scritta che orale, possiede un'energia immensamente potente, che voi ci crediate o meno, si impregna nell'etere, nel cosmo e vi ristagna, germina e cresce. E allo stesso modo, i nostri pensieri sono talmente ricchi di energia che possono sgomentarci o inebriarci. Non per niente in qualsiasi cultura il Cosmo, l'Universo, l’Infinito, l'Esistenza o come altro vogliate chiamarlo, nacque con: il Verbo, il Suomo, l'Om.
Vorrei che questo blog fosse uno strumento per bandire la solitudine che in questi momenti attanaglia un po' tutti. Qui, chi vorrà potrà sfogarsi o dare il proprio contributo per testimoniare come si possa ridere, anche quando non ci sarebbe un granché da ridere. Oppure fare proposte, per quelle sconce istituirò una sezione a parte! Dare consigli per vivere bene, stare meglio ... e per dire Io Lavoro, lavoro per stare bene!
Ieri ho parlato al mio Gruppo della terapia del ridere, per finta, dieci minuti al giorno, per finta , avete capito bene! Oppure fingere di essere contenti e sereni, sempre per finta! Sono tecniche meditative e psichiche i cui effetti sono stati studiati e valutati scientificamente
Questa tecnica funziona per due dure ragioni. la prima è di natura psicologica: simulando un comportamento tranquillo, fate credere al vostro subcosciente che, tutto sommato, siete persone serene; poiché al subcosciente piace immaginare e recitare una parte, il vostro stato d'animo del momento ne verrà condizionato! La seconda ragione è di origine fisiologica: nel 1994, i ricercatori di un laboratorio di psicologia hanno condotto uno studio su alcuni attori. Hanno chiesto loro di recitare emozioni diverse: gioia, amore, collera, depressione, paura, calma e così via. Ogni volta, i ricercatori hanno misurato le risposte fisiologiche (battiti cardiaci, respirazione...) ed eseguito analisi del sangue: i risultati erano identici a quelli ottenuti con le emozioni reali!
 Per chi lo desiderasse, consiglio un piccolo minuscolo libretto, da cui è tratto quanto sopra, è molto utile simpatico, sono presenti dei mini istantanei esercizi pratici per rilassarsi ed essere più sereni e lucidi. Questo è il titolo: "Quaderno di esercizi per rimanere zen in un mondo agitato", Erik Padani, ed Avallardi, costo euro 5,90 (prima dei rincari
Un grosso abbraccio a tutti.