venerdì 11 maggio 2012

OUTPLACEMENT : i perchè sì e i perchè no.


Riflessioni sull'incontro del 9 maggio 2012 Gruppo di Produttività al Centro Lavoro Torino www.comune.torino.it/centrolavorotorino, e in particolar modo sull’intervento di A., il quale ha stillato  il seguente dubbio?

 PAGARE PER “FARSI TROVARE UN LAVORO” è COSA BUONA E GIUSTA?
 Di impeto la risposta da noi eticamente generata e maturata in anni di storia di lotte sindacali, roba da pterodactylus ormai, e di fedeltà e conoscenza della Costituzione, chi si ricorda più che cosa sia? Sarebbe un no, più o meno incisivo e sdegnoso, a seconda di chi si rammenti o meno dell’ormai obsoleto art. 1 della nostra Costituzione L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro?
I tempi cambiano.
Esistono oggi società di Outplacement che, detto alla spicciola, sono società che come sarti zelanti tagliano, cuciono e ricuciono, creano e ricreano il tuo, e unicamente tuo, abito professionale. L’idea è quella di creare un prodotto, perché in questo contesto ciò siamo, più competitivo, appetibile e attraente da immettere sul mercato del lavoro.
Supponiamo il caso di un cinquantenne, anche no, con alto profilo professionale, anche no, che si trovi nella condizione, imposta, di trovare un nuovo lavoro. Mettiamo che le abbia tentate tutte, ma non c’è l’abbia fatta. A questo punto è doveroso correggere il tiro, reinventarsi. Il vecchio, non in senso anagrafico, buon cinquantenne ha bisogno di un super partes altamente qualificato, che gli rifaccia oltre all’abito, scusate l’ardire, anche la carrozzeria, “Per tutta la tua vita sei stato una Lamborghini ad alto consumo, bella, bellissima, ma adesso sei da museo! Devi diventare a new performance, optional all inclusive, scattante efficiente ed ecosostenibile”
Alcune volte è necessario affidarsi ad un professionista che avverta e trovi nel pozzo infinito delle nostre risorse, quel quid che in questo momento storico possa essere spendibile, e non parlo del costo zero.
Unico neo non indifferente è che tutto questo bendiddio esige non un obolo, ma qualcosa in più, ovvio! Domanda: se hai un po’ di soldini perché non investirli su te stesso?
Un dì chi offriva lavoro, era considerato come  forza lavoro, oggi dobbiamo tutti considerarci dei PRODOTTI. Unica accortezza, non diventare sottoprodotti.

Mary

4 commenti:

  1. BRAVA MARY!!!
    E' BELLISSIMO!!!!

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  2. titolo fuorviante, molto saggio il contenuto!
    non si paga per farsi trovare un lavoro ma per farsi aiutare a trovare un lavoro e possibilmente un lavoro coerente con il proprio profilo professionale e le proprie aspettative.
    quando i nostri candidati hanno successo nella ricerca diciamo sempre "finalmente ha trovato lavoro" non "finalmente gli ho trovato lavoro" anche quando la segnalazione/il contatto arriva da noi; perchè la responsabilità ed il merito della ricollocazione è sempre della persona, che si mette in gioco, non demorde, si attiva instancabilmente per raggiungere il suo obiettivo. il consulente supporta, aiuta, consiglia, indica, suggerisce indirizza ecc ecc insomma, noi siamo gli allenatori, voi i cicciottelli che devono fare flessioni... è vero la fatica maggiore è la vostra ma alla fine saranno vostri anche gli addominali a tartaruga e la soddisfazione di avercela fatta. E sarà tutto merito vostro, col nostro aiuto.

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  3. Non sapevo dell'esistenza di persone che pagate ti aiutano a trovare lavoro... ma dove si trovano?! mai sentita una cosa simile... al massimo, ho sentito di agenzie di lavoro che ti aiutano a trovare lavoro ma poi sono pagate dall'azienda, ma mai di personale che pagato ti aiuta a trovare lavoro... Mi puoi fare qualche esempio concreto di tali che si trovano in Italia?

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    1. Ciao classikoso, ebbene sì, esistono, e non si tratta di agenzie interinali, ma di società che ti aiutano a capire in che modo possano essere spendibili le tue competenze sul mercato del lavoro, oltre ad altre specificità proprie. Comunque se vai su un qualsiasi motore di ricerca puoi trovare vari elenchi di società di outplacement, per esempio sulla guida monaci.
      Fammi sapere com'è andata.
      Mary

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