PASSIONE E I SUOI DERIVATI
Artemisia Gentileschi. Autoritratto 1630 olio su tela |
Ieri,
23 maggio 2012 seminario al Centro Lavoro del Comune di Torino “Percorsi di
carriera al femminile” progettato da due straordinarie (giuro, non è una
sviolinata) consulenti outplacement, Stefania
e Francesca. Le ospiti partecipanti sono donne manager, promotrici e aderenti alla
FederManager Minerva http://www.torino.federmanager.it/default.do. Ebbene, quando ho saputo del seminario, mi sono detta “perché
non andare?”, ma con qualche piccolo riservo e preconcetto: “Figuriamoci! Sono
donne sì, ma pur sempre dirigenti, che cosa c’entrano con tutte noi?”, ho
pensato: “Tutt’al più ci sciorineranno qualche inutile balsamo lenitivo-energizzante”.
E invece, molte volte per fortuna ci si sbaglia. Testimonianze di donne, prima
che manager, si sono alternate con entusiasmo, profonda partecipazione e anche
una nota di commozione tutta al femminile. Una carrellata di autorevoli
professioniste, con ampie conoscenze, che hanno mostrato quale sia stato il loro
percorso professionale più o meno tortuoso, ma comunque sempre duramente
impegnativo. Gli ostacoli triti e ritriti, quanto volontariamente e ottusamente
ignorati da chi di dovere, che le donne incontrano nel mondo del lavoro in
generale, e nella scalata a ruoli decisionali in particolare, sono all’ordine
del giorno, lo sappiamo bene. Ma cos’è che mi ha fatto dire che nelle
testimonianze di queste donne, c’era qualcosa in più? Cos’è quel quid, quel
valore imprescindibile, quella scintilla che fa la differenza nella vita di
tutti noi? Ci sono: è la passione. La passione per la conoscenza, il sapere, la
sfida, la voglia di fare e creare un progetto di carriera, di vita, o anche
sentimentale. La passione, scusate il bisticcio di parole, anima gli animi e fa
muovere le montagne. E’. un’energia vitale così potente che dà adito a processi
di cambiamento mai immaginati, di autocritica costruttiva, quel mettersi sempre
e costantemente in gioco, soprattutto nei momenti di crisi. Energia vitale e
passione questo ho appreso, da queste donne e da tutte noi. Siamo creatrici e
generatrici per definizione, e ciò a prescindere dall’essere madri, o dall’essere
sedute su una comoda poltrona dietro ad una scrivania, piuttosto che con il
portatile sul tavolo da cucina. Siamo pronte al cambiamento, perché in noi il
mutamento è naturale e fisiologico, pensate a “quei giorni”, per non parlare
dei nove mesi canonici. Nasciamo e moriamo, e rinasciamo costantemente, come
non può non essere influenzato anche il nostro dna psicologico? Siamo
fenomenali, sì, lo ammetto è puro compiacimento sessista.
Ho
visto donne diverse tra loro nel percorso professionale e nella personalità, ma
tutte con la grande voglia di fare “unione” senza alcuna autocelebrazione del
sé, ma con la voglia di condividere.
Gli
interventi delle donne del Centro Lavoro sono stati precisi, concreti, toccando
provvidenzialmente anche la parte più intima e personale delle ospiti
partecipanti, che con grande generosità non si sono negate, raccontando anche
il loro lato più fragile e vulnerabile. Ciò vuole dire che può essere possibile
anche un modo di essere manager al femminile, al di là degli schemi tipicamente
maschili a cui ci siamo dovute adeguare.
Molte
parole chiave sono emerse dal seminario, e concetti che devono farci meditare:
formazione continua, curiosità, essere propositivi, pronti al cambiamento,
visto come un nuovo inizio per creare, reinventarsi, esame delle nostre
competenze, e io aggiungo delle nostre potenzialità, essere onesti con noi
stessi, al di là dei falsi “miti pattumiera”, e chiederci e fare chiarezza su
quale sia il nostro obiettivo.personale.
Un’ultima
considerazione, dietro i volti delle donne in carriera, dietro il successo e il
prestigio, come ha detto M.T. “c’è un prezzo da pagare”. Pressioni, stress, una
vita privata ridotta ai minimi termini, e i distacchi affettivi molte e troppe
volte necessari. C’è un prezzo da pagare, che deve essere comunque, in sintonia
con le nostre corde. Democratica, civile e utopistica sarebbe, avere la
possibilità di scelta tra carriera o non carriera, lavoro o non lavoro, figli o
non figli, matrimonio o non matrimonio. Oggi, per moltissimi di noi c’è poco da
scegliere, ma ancora in una cosa abbiamo la facoltà e la possibilità di scelta
“chi essere e come essere”.
Grazie,
ragazze, e anche un grazie ai nostri ragazzi, compagni di vita.